rgp SCL Advance

la nuova era nella contattologia mini-sclerale

Le RGP Advance sono caratterizzate da un profilo multi-tangenziale, studiato per assecondare la forma della superficie oculare e consentire una corretta stabilità applicativa. Indicate nell’adattamento su cornee irregolari (KC, DMP, PK, …), in quanto favoriscono il recupero visivo, minimizzano le aberrazioni di alto ordine (HOA), le lenti Advance garantiscono al portatore un eccellente livello di comfort.
Il protocollo di fitting delle sclerali Advance è di facile interpretazione e supporta l’applicatore, anche meno esperto, nella selezione della lente ideale in rapporto alle specifiche della problematica corneale.

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filosofia applicativa

La filosofia del protocollo Advance permette di applicare la lente più adatta ad ogni condizione oculare ed alle rispettive particolarità morfologiche.La gamma dei parametri è ricettabile in relazione alle caratteristiche del segmento anteriore ed è possibile orientarsi nella scelta di diametri differenti (come disposto nel set di prova), rispettando le dimensioni dell’iride visibile e consentendo la sola copertura utile della superficie corneo-sclerale.

selezione lente prova

Il valore della profondità sagittale (SAG) è studiato per le differenti necessità di adattamento. In caso di minime irregolarità ottiche (cheratoconi iniziali, distrofie epiteliali,…) l’uso di lenti meno profonde consente un ottimo allineamento all’area corneo-limbare, mentre nelle situazioni più complesse (coni evoluti, cheratoplastiche,…) è necessario ricorrere a modelli più profondi; i criteri di selezione della prima lac da provare sono indicati nel normogramma.

design e ripartizione in aree

Il disegno Advance si articola in quattro aree, ciascuna contraddistinta da un acronimo, come descritto nello schema, che si relazionano con le rispettive aree anatomiche oculari.
La possibilità di intervenire sul fitting, modificando in modo individuale l’allineamento di ogni singola zona, consente attraverso un unico disegno di gestire differenti problematiche.
La valutazione fluoroscopica e l’attenta analisi della riserva lacrimale (illuminazione in sezione ottica), facilitano l’applicatore nella lettura dell’adattamento; le variazioni dei singoli parametri sono espresse in unità (±1), corrispondenti a step di ±25µm.